Una leva fiscale per ridurre la possibilità di sfratti
Usare la leva fiscale per ridurre la possibilità di sfratti. È questa la proposta che Confabitare, Associazione nazionale, con sede a Bologna, che tutela la proprietà immobiliare, ha fatto al Sottosegretario all’Economia, l’on. Durigon della Lega; tale proposta può essere trasformata in emendamento al Decreto Sostegni con il favore dell’intera maggioranza di governo.
Tutto ciò dovrà però passare da accordi tra le parti contrattuali volti alla riduzione, anche in via temporanea, dei canoni di locazione, scongiurando il rischio di un incremento esponenziale degli sfratti per morosità commerciali e della conseguente chiusura di attività; contemporaneamente, a monte, sono previste forme d’incentivazione fiscale per proprietari e conduttori.
Negli intendimenti del legislatore questi vantaggi si applicano a contratti di affitto ridotti dal 25% in su; il meccanismo scelto è quello di una cedolare secca del 15% (per i contratti ad uso non abitativo), valida fino a che resti in vigore la riduzione del canone. In buona sostanza la proposta porterebbe a prorogare ai nostri giorni una disposizione del precedente Governo (Conte 2), concepita originariamente per un breve periodo.
Anche l’Imposta Municipale Propria verrebbe poi ridotta e portata al settantacinque per cento dell’importo ordinariamente dovuto. Le parti, nella stipula dei sopra descritti accordi -finalizzati alla riduzione del canone di locazione – potrebbero, in base alla proposta, farsi assistere dalle organizzazioni della proprietà edilizia e da quelle produttive di settore cui appartiene l’attività del conduttore, che controfirmano congiuntamente il patto per abbassare il canone. Gli accordi dovranno essere registrati (a costo zero), pena la non validità ai fini fiscali.
13 aprile 2021