Referendum Confabitare No Bologna città 30
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Confabitare, associazione proprietari immobiliari, non condivide l’introduzione di “Bologna città 30” e invita i bolognesi a mobilitarsi per esprimere il proprio dissenso recandosi presso la sede dell’Associazione, in Via Marconi 6/2, durante l’orario di ufficio (lun-ven: 9:00-13:00 / 14:00-18:00) e non oltre il 20 gennaio p.v. per firmare il referendum “No Bologna città 30” presentando un documento di riconoscimento valido.
“Bologna città 30 è un intervento che sta peggiorando sensibilmente la qualità della vita dei cittadini, anziché migliorarla, – ha dichiarato Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare – riceviamo quotidianamente segnalazioni di preoccupazione da parte di residenti e lavoratori che vivono la città, soprattutto legate al traffico, alla mobilità e ai tempi di percorrenza. Molti cittadini esprimono perplessità anche riguardo agli effetti concreti della proposta. Ridurre la velocità massima a 30 km/h senza un’analisi accurata delle specificità delle singole aree, ha aumentato i disagi”. Secondo Confabitare, l’introduzione di una misura così radicale dovrebbe essere il risultato di un confronto partecipato con cittadini, associazioni e realtà locali, e non una decisione calata dall’alto. Alberto Zanni ha aggiunto: “Non ci sono evidenze che dimostrino che una misura di questo tipo, applicata in questo modo, migliori davvero la sicurezza stradale o riduca l’inquinamento. Al contrario, sta generando l’effetto opposto, aumentano i consumi di carburante e anche le emissioni a causa dei continui rallentamenti e accelerazioni”.
Confabitare conferma il proprio impegno a rappresentare gli interessi dei propri associati e a promuovere soluzioni equilibrate, capaci di coniugare sicurezza, efficienza e sostenibilità e invita tutti i residenti di Bologna che condividono queste preoccupazioni a firmare il referendum entro il 20 gennaio: “Crediamo che il coinvolgimento attivo dei cittadini sia essenziale per garantire che Bologna rimanga una città vivibile per tutti, non solo per chi può permettersi di rinunciare all’auto,” ha concluso Alberto Zanni.
Comunicato stampa 14/01/2025