Proprietà fondiaria e green economy
Molti Associati, proprietari di fondi rustici, ricevono proposte contrattuali da società operanti nella “green economy”, interessate all’utilizzo dei terreni. Queste società chiedono la costituzione di un diritto reale di superficie sui fondi, al fine di poter installare e utilizzare attrezzature finalizzate alla produzione di energia rinnovabile, come pale eoliche, pannelli solari, ecc., dietro pagamento di un canone periodico.
Si tratta di proposte lunghe e articolate, che prevedono la stipula di diversi rogiti, oltre che una lunga durata contrattuale (30 – 40 anni), in cui il diritto di proprietà sul fondo subisce importanti limitazioni. È fondamentale, quindi, fare molta attenzione alle clausole presenti, senza spaventarsi.
Sono solitamente previsti dilatati tempi precontrattuali, in cui il proprietario è vincolato (gli viene di solito riconosciuta una caparra) ma il rapporto non ha avuto ancora esecuzione, in quanto la società deve ottenere le necessarie autorizzazioni; solo dopo viene costituita la superficie (art. 952 c.c.): così, il proprietario incasserà periodicamente il canone previsto in contratto, e la Società utilizzerà – in modo di solito esclusivo – il terreno per il fine dichiarato.
Studiando bene la proposta (è consigliata l’assistenza di un legale), il proprietario potrà capire se l’accordo è conveniente o meno; si potrà anche tentare di rinegoziare qualche clausola, come l’importo della caparra o del canone, le garanzie per il loro puntuale pagamento, il recesso, ecc. In conclusione, per il proprietario che ne abbia interesse, questo mercato può rappresentare un’opportunità di rendita alternativa a quella agricola.
Avv. Luigi Maccarrone
Consulente di Confabitare