Un governo solo chiacchere e promesse
Quelli che sono trascorsi sono stati mesi terribili: l’emergenza sanitaria, i lutti, i sacrifici, la paura, le città annichilite e invase da un silenzio spettrale. Immagini e sensazioni che ci porteremo dentro per lungo tempo. Ora però, grazie soprattutto al comportamento virtuoso della stragrande maggioranza degli italiani ( alla faccia di chi ci ha troppo spesso descritto come un popolo anarcoide e poco incline al rispetto delle regole), lo tsunami della pandemia sembra quasi definitivamente passato. Ma se l’emergenza sanitaria è ormai solo un brutto ricordo, l’emergenza economica sta dilagando nel Belpaese con una virulenza senza precedenti.
A fronte di una crisi che sta già mettendo in ginocchio milioni di Italiani e intere categorie (basti pensare agli operatori del turismo, ai ristoratori, agli ambulanti) le risposte del governo Conte sono state tardive, lacunose, se non addirittura inesistenti. Abbiamo assistito da Marzo in poi, a un’orgia di promesse non mantenute, di parole in libertà, di annunci non seguiti dai fatti, di inutili passerelle mediatiche con tanto di vip e artisti di corte. Un contrasto stridente con una realtà fatta di serrande abbassate, di capannoni vuoti, di alberghi chiusi, di milioni di italiani in gravi difficoltà economiche. Mai come ora il Palazzo appare lontano dal Paese reale, chiuso in una spocchiosa autoreferenzialità, sordo al grido di sofferenza che si leva da nord a sud dello Stivale, insensibile perfino alla rabbia sociale che sta montando.
Confabitare guarda con preoccupazione a tutto ciò e in particolare alla crisi che investirà pesantemente il comparto immobiliare nei prossimi mesi e i cui segnali sono già evidenti. Per quanto riguarda le locazioni, sia residenziali che commerciali, il credito di imposta varato dal Governo non è certo una misura sufficiente ad arginare le crescenti difficoltà, anche se è pur sempre meglio del nulla cui questo esecutivo ci ha abituati. Sul rinvio degli sfratti poi occorre essere molto chiari da parte nostra: la proroga può essere un provvedimento straordinario in tempi di emergenza, non certo la regola.
O qualcuno pensa di poter bellamente calpestare il diritto di proprietà sancito dalla costituzione ?
Vogliamo sperare di no. Conte e soci si mettano in testa che i proprietari immobiliari non possono ancora una volta fungere da bancomat per rimpinguare le casse pubbliche, né possono diventare l’ammortizzatore sociale su cui scaricare il problema degli affitti.
Confabitare in questi mesi non è rimasta con le mani in mano, ma ha elaborato documenti e formulato proposte per prevenire, per quanto possibile, la crisi che investirà il settore immobiliare. Tre in particolare le richieste che abbiamo sottoposto al Governo: estensione del regime della cedolare secca a tutte le locazioni commerciali; applicazione della cedolare secca al 10% per gli affitti residenziali a canone agevolato a tutti i Comuni fino al 31 dicembre 2022; sospensione del pagamento di IMU e TASI per l’intero 2020. Da Palazzo Chigi e dintorni nessuna risposta positiva alle nostre proposte, peraltro largamente condivise da associazioni di categoria e forze politiche di opposizione. Evidentemente a questo Governo i proprietari immobiliari interessano solo quando c’è da spremerli come limoni con tasse e balzelli di ogni genere, non certo quando c’è da ascoltare le loro necessità e le oro istanze. Ci attendono mesi difficili, ma Confabitare c’è, e ci sarà sempre, a fianco di milioni di italiani che chiedono soltanto la tutela dei loro sacrosanti diritti e un fisco più equo.
Cari amici ,termino queste note con un augurio. Buona estate a tutto voi: a chi potrà godersi qualche giorno di meritata vacanza, ai tanti che dovranno rinunciarvi per problemi economici, a chi trascorrerà questi mesi sul posto di lavoro.
Alberto Zanni