La manutenzione dell’antenna centralizzata nel contratto di locazione
La manutenzione dell’antenna centralizzata condominiale è un tema che può generare dubbi tra proprietari e inquilini, specialmente quando si tratta di stabilire chi debba sostenere le spese.
Il locatore, soprattutto se proprietario dell’immobile, è tenuto a garantire al conduttore il pieno funzionamento degli impianti comuni, inclusa l’antenna centralizzata. Questo significa che spetta al locatore sostenere i costi relativi alla manutenzione straordinaria, come la riparazione o la sostituzione dell’antenna stessa o dei componenti principali del sistema, nel caso di guasti che ne compromettano il funzionamento. Ad esempio, se l’antenna non riceve più il segnale televisivo o necessita di un aggiornamento tecnologico (ad esempio, per adeguarsi a nuovi standard digitali), sarà il locatore a dover intervenire. Questo obbligo trova fondamento nell’articolo 1575 del Codice Civile, che impone al locatore di mantenere l’immobile e i relativi impianti in condizioni idonee per l’uso convenuto.
Al conduttore spettano, invece, le spese di manutenzione ordinaria. Ciò include i controlli periodici dell’antenna e delle apparecchiature connesse, oltre alle piccole riparazioni necessarie per garantirne il funzionamento quotidiano. Ad esempio, se è necessario regolare l’orientamento dell’antenna o riparare un cavo usurato, tali interventi rientrano tra le spese ordinarie che competono all’inquilino. Lo stesso vale per le verifiche periodiche richieste dal regolamento condominiale o per l’eventuale riparazione di componenti secondarie.
La suddivisione delle spese segue, pertanto, tale criterio: il locatore interviene per assicurare il funzionamento generale e la conformità dell’impianto, mentre il conduttore si occupa della normale gestione quotidiana e delle piccole manutenzioni. Un contratto ben redatto può prevenire eventuali conflitti, specificando con chiarezza diritti e doveri delle parti.
Avv. Luigi Maccarrone
Consulente di Confabitare