Direttiva Europea sul risparmio energetico. Delibera Parlamento UE 11/03/2024

Il Parlamento Europeo ha approvato in data 11/03/2024 (370 voti a favore, 199 contrari e 46 astenuti) la direttiva c.d. “case green”. Nonostante le molte battaglie fatte da Confabitare – Associazione proprietari immobiliari – come da alcuni parlamentari su tutto l’impianto della direttiva, purtroppo il testo approvato prevede pesantissimi oneri a carico dei proprietari di case, che per molti casi e molte zone del Paese sono incompatibili con la realtà edilizia italiana. E, a dispetto delle tante chiacchiere ad oggi, da tutti i dibattiti e i documenti, nazionali e comunitari, ciò che emerge con assoluta chiarezza è che, di fondo, a pochi (vogliamo essere ottimisti) interessa davvero se le famiglie saranno in grado o meno di eseguire i lavori di efficientamento. Quanto emerge con certezza dalla Direttiva è che si dovranno realizzare i famosi due salti di classe energetica con una spesa che, molto a spanne, copre una possibile forbice che oscilla fra i 40 mila e i 100 mila euro. Visto quanto accaduto con i prezzi e la reperibilità dei materiali con il 110% è facile immaginare che la forbice potrebbe allargarsi. Quindi ogni famiglia – visti gli ipotizzati risparmi medi annui sulle bollette (altra cosa da verificare vista la privatizzazione selvaggia e vergognosa in corso) – dovrebbe sperare di vivere dai 60 ai 100 anni per poter ammortizzare il costo!
E se non ce la fanno?
Sarà un caso che a livello nazionale e internazionale vari Fondi abbiano stanziato migliaia di miliardi di euro per fare una campagna acquisti in Europa delle case dei cittadini (a prezzo di molto svalutato)?
Come Associazione a tutela dei proprietari di case siamo per una politica di tutela dell’ambiente e della salute seria e rigorosa, ma anche di salvaguardia della proprietà privata e della dignità personale ed economica delle famiglie. Per questo non condividiamo quasi nulla dell’impianto comunitario e, quindi, non riteniamo sia possibile aderire a richieste che vadano in tal senso.

Avv. Luca Capodiferro
Responsabile Centro studi Confabitare

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