Perché è necessario un nuovo Testo Unico dell’Edilizia

In questi giorni si è aperto un dibattito politico sulle proposte del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti On. Matteo Salvini in merito ad una ipotesi di sanatoria/condono in edilizia. L’uscita del Ministro è risultata ai più estemporanea, ma, in verità, presso la VIII COMMISSIONE AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI della Camera dei Deputati è in discussione un testo di legge delega in materia edilizia fin dall’inizio della legislatura, partendo dalle necessarie modifiche al testo unico vigente, DPR 380/2001. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha costituto un tavolo tecnico di confronto sul testo parlamentare che ha coinvolto le Imprese e la Rete delle Professioni Tecniche.

Quindi nulla di improvvisato, tant’è che sullo stato della proposta il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma TRE ha organizzato, lo scorso 14 marzo, un convegno, a cui ho partecipato in rappresentanza di Confabitare. E’ stato un momento importante di chiarimento per la qualità degli oratori. Ad esempio, l’On. Mazzetti ha illustrato il punto del dibattito nella Commissione parlamentare e il Consigliere di Stato Simeoli ha chiarito come la Corte costituzionale abbia definito alcuni principi generali che dovranno valere su tutto il territorio nazionale, dando cioè priorità gerarchica alla legislazione statale rispetto a quella concorrente delle Regioni. Alla cornice di principi generali dovranno poi fare riferimento le norme specifiche sui vari temi quali tutela dei beni storici, urbanistica, regolamenti edilizi completi di definizioni univoche, periferie, riqualificazione energetica, efficientamento sismico, piano casa, ecc.

Confabitare ha successivamente scritto all’On. Mazzetti esprimendo una sostanziale adesione alla proposta e indicando alcune precise richieste per cercare di far uscire il comparto dell’edilizia dalle difficoltà che sta attraversando:
si alla legge delega che contenga la cornice dei principi generali che dovranno valere su tutto il territorio nazionale;
– abrogazione del DPR 380/2001, ormai ampiamente superato nei fatti, oltre a tutte le norme precedenti in materia edilizia;
– legittimare automaticamente tutto ciò che è stato costruito prima della così detta legge ponte del settembre 1967;
– digitalizzare, stabilendo tempi cogenti, le procedure e gli archivi;
– infine, in una sorta di legislazione per il futuro, definire un “anno zero” per sanare in via definitiva le situazioni con difformità formali e/o tecniche non pregiudizievoli per il paesaggio, per il sistema idrogeologico, per il demanio, stabilendo di converso norme molto rigide sulle costruzioni successive;

Il comparto dell’edilizia è in grave crisi per cui, a parere di Confabitare, è necessaria una normativa rivolta al passato, che faciliti ad esempio la verifica dello stato legittimo, e una rivolta al futuro che preveda innanziutto la rimozione dell’eventuale abuso entro termini precisi, inserendo finalmente le auspicate disposizioni di semplificazione.

Mauro Grazia, consulente tecnico Confabitare

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